Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il poker, almeno nelle discipline più praticate e diffuse, è un gioco in cui la fortuna conta relativamente. Sono infatti moltissime le tecniche e le strategie che permettono di amministrare le carte che si hanno in mano in maniera più o meno vincente, anche se sono apparentemente deboli. Il vero giocatore, quello che è in grado di accumulare grosse vincite, non è certo quello che si abbandona alle bizze della sorte, ma chi riesce a gestire singole partite e tornei nel lungo periodo, aumentando così la consistenza del proprio bankroll (la somma totale che viene investita nel gioco e che serve per entrare nei tornei o per giocare a poker cash). 1q2156
Tra le strategie di gioco nel poker che gli esperti consigliano di imparare quanto prima c’è sicuramente la capacità di studiare gli avversari, capire il tipo di gioco che adottano e agire di conseguenza. Si tratta di un fattore determinante per poter mantenere il polso della situazione e per tentare di condurre la partita ad esiti favorevoli.
Gli esperti amano categorizzare i vari giocatori per rendere più semplice l’illustrazione delle caratteristiche di ogni tipologia di gioco, anche se in generale occorre prendere in considerazione che durante il gioco possono esserci dei radicali cambiamenti di tecnica, dovuti ai fattori più disparati; per questo motivo fossilizzarsi su una categorizzazione forzata alla lunga può risultare perdente.
Per fare un esempio banale, un vero professionista è in grado di are da una all’altra tecnica di gioco proprio per mettere in difficoltà avversari poco avvezzi a cambiamenti repentini di strategia.
Può adottare un gioco conservativo e scarsamente aggressivo, blandendo gli avversari, per poi sorprenderli con una serie di attacchi rapidi e fulminanti.
Dovendo però fare i conti con definizioni di massima ecco allora che i giocatori di poker appartengono essenzialmente a due categorie, coloro che adottano uno stile conservativo, ovvero restano in gioco solo quando hanno in mano punteggi alti, e coloro che invece si lanciano in mosse azzardate sempre e comunque, restando in gioco in ogni caso. Attenzione, qui si parla di giocatori esperti, quindi non si deve tenere in considerazione la categorie dei giocatori dilettanti, che tendenzialmente restano sempre in gioco e sono capaci di fare Call anche con mani che chiunque abbandonerebbe, o che si lanciano in progetti di punto davvero improbabili da realizzare affidandosi ciecamente alla sorte. Certo, la fortuna talvolta li potrà anche premiare, ma alla lunga una simile strategia di gioco risulta sempre perdente e pericolosa per il proprio bankroll.
Tra i termini più comuni, quando si parla di tipologie di giocatori al poker, abbiamo i “tight”, ovvero coloro che adottano uno stile di gioco conservativo, restando in gara solo quando hanno ottimi punteggi in mano. Abbiamo i “loose”, termine che identifica coloro che hanno scarse capacità di gioco, avversari all’apparenza facili da battere ma solo se si prendono i dovuti accorgimenti (per esempio con un giocatore “loose” è inutile tentare il bluff: andrà sicuramente a vedere il gioco, e non si farà spaventare da puntate elevate).
Ci sono poi termini che indicano particolari varianti di queste due categorie, come “calling station”, per coloro che vanno sempre a vedere il gioco, i “rock”, solidi e temibili nel loro gioco conservativo fino all’eccesso, i “maniac” come vengono definiti coloro che si lanciano in puntate stratosferiche e sono iperaggressivi anche quando il valore delle carte in mano non è certo all’altezza di tali giocate.
E poi la categoria a cui nessuno spera di appartenere, quella detta dei “polli” in italiano, e che in inglese viene invece spesso definita con i termini “donk” o “fish”. E’ facile capire che si tratta dei classici giocatori “da spennare”, coloro insomma che non avendo grandi abilità di gioco saranno vittime dei giocatori più abili.
